C’era una volta una bambina di nome Sarah, che traversava i viottoli di un paesino dell’assolata Puglia, dirigendosi verso l’abitazione della zia. Lei, lo sguardo pulito dell’adolescenza e il sorriso timido di chi si affaccia alla vita, affrettava il passo per arrivare dalla cugina, che l’avrebbe portata con sé al mare. Andava spesso dagli zii, era la sua seconda casa. Usciva spesso con quella cugina poco più che maggiorenne: Sabrina Misseri la iniziava alle discoteche, all’alcol, ai rapporti con gli uomini; probabilmente non era la compagnia che si consiglierebbe a una bambina, ma non per questo l’avremmo messa alla gogna. Sarah…
