Siamo al 25 Marzo, i giorni si susseguono lenti, tutti uguali per chi è bloccato in casa in quarantena, con le condizioni meteo che virano bruscamente verso un’inverno che solo ora si fa improvvisamente intenso e violento nelle temperature rigide di queste ore.
Quasi a sfotterci, giusto perché timidamente avevamo appena iniziato quantomeno ad usare i giardini e i balconi delle nostre case come valvola di sfogo.
Oggi è nuvoloso, le città sono silenziose, il traffico è praticamente sparito e l’inquinamento un po’ ci sta dando tregua, tutto bello, quasi fiabesco, se non fosse che siamo alle prese con la peggior situazione sanitaria di questo secolo, almeno per il momento.
I numeri sono impietosi, fra persone infette e morti…realtà che riporta alla mente gli scenari apocalittici dei film hollywoodiani.
A Paderno Dugnano, dall’inizio accertato e documentato del contagio si contano 63 casi complessivi, fra cui 5 decessi registrati, questo alla data di ieri 24 Marzo; nella sola città di Milano si calcolano invece 2.297 casi positivi di contagio complessivi.
In tutto il nostro Paese, i dati sono importanti: 69.176 casi confermati, 6.820 morti e 8.326 guariti.
Per adesso non resta che rimanere in casa e attendere che questo virus, in qualche modo, inizi a perdere terreno.
Ci vorrà ancora tempo per tornare ad una normalità, che comunque vogliamo pensarla, non sarà più quella di prima; avremo un intero Paese da far ripartire, un’economia da far rinascere e migliaia di vite perse di cui piangere.
E’ troppo presto per tirare le fila di questo disastro…oggi è un altro giorno che passeremo ad attendere il bollettino di “guerra” che alle 18 arriva puntuale e l’unica speranza che rimane, è quella di vedere il numero di nuovi contagi scendere.
In tutto questo, resta il plauso alle tante persone che in prima linea si stanno adoperando per mandare avanti l’Italia, dai medici ai camionisti, dai panettieri alle forze dell’ordine.
Grazie al lavoro di queste persone possiamo comunque condurre delle vite dignitose, seppur in isolamento e forse alla fine di tutto, dovremo tenere a mente che sono state queste categorie a rimanere sul campo, mentre dilagava la pandemia nel mondo.